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La copertina, morbida e leggera, diventerà un’inseparabile coccola nella crescita del tuo bambino. Colorata e personale, lo accompagnerà dalle passeggiate al parco alla nanna nella cameretta.

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Sono nata

14 APRILE ORE 14:30
Ecco, sono nata, un vagito mi annuncia al mondo

Li sentivo bisbigliare, i miei fratelli, e poi, come d’incanto, svanivano nel nulla.
Due fratelli ed una sorella, io la quarta.

L’intrusa

Sei anni tra me ed il fratello più grande, almeno due secoli quando si è piccoli
Gli altri due, gemelli.

In questo caso ciò che mi divideva da loro, non era tanto la differenza di età quanto la loro intesa
Io, la più piccola, sono “arrivata” più o meno per caso.
A dire il vero ancora non riesco a capire il significato “nata per caso”, diciamo che, dopo tre figli, averne un quarto era un impegno non indifferente ed i miei genitori si sono distratti un attimo.

Ecco sì, potrei dire che casualità e distrazione, in questo caso, possano essere sinonimi

Tornando a ciò che precedentemente ho scritto, pensavo ci fosse, nei bisbigli dei miei fratelli, una sorta di magia perché subito dopo erano introvabili
Letteralmente sparivano

Un po’ alla volta capii che la magia consisteva nello svignarsela lestamente, per non avermi con loro
Ero considerata una palla al piede!

Non mi destreggiavo ancora bene con la bici, mentre loro sfrecciavano sui marciapiedi e per le viette del paese
Correvano sui campi arati, mentre io ero ancora impacciata nel superare i solchi dell’aratro.
Essendo loro più grandi, erano anche responsabili della mia incolumità,
Mio padre era molto dolce e complice, mia madre era severa, solo oggi, essendo mamma, posso dire “giustamente severa”, ma all’epoca i miei fratelli trovavano ingiusti i suoi rimproveri per tutte quelle volte che tornavo con le ginocchia “sbucciate” o i vestiti strappati.

Quindi perché avermi tra i piedi?

E poi ero la “cucciola” di casa, con tutti i vantaggi (per me) che ciò comportava e, di conseguenza, anche il risentimento dei miei tre “fratelloni”.
Fratelloni, li chiamavo così, e li chiamo ancora adesso così.
Avrei voluto seguirli sempre, erano i miei punti di riferimento, i miei esempi.
E poi arriva l’adolescenza, le regole iniziano ad essere un po’ troppo strette.

Le raccomandazioni dei miei fratelli maschi esagerate, quelle di mia sorella oppressive.
Ormai sono “grande”, pensavo, riesco benissimo a cavarmela da sola
Tranne tutte le volte che dovevo ricorrere a loro per venir fuori da qualche situazione intricata, con un po’ di vergogna da parte mia ma anche con tanta riconoscenza

Gli anni ora ne sono passati tanti, le distanze si sono ridotte, siamo ormai coetanei ma loro rimangono sempre i miei fratelloni ed io la loro sorellina

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