Sento il vocio del pubblico, a volte una risata od una esclamazione, più forte di quello che il luogo si attende, seguita da diversi “ssst” che la zittiscono, ed occhiate che la inceneriscono.
Le luci della sala si attenuano, di lì a poco un oboe intona un La, con discrezione, quasi timidamente, a questo si affianca la nota prolungata del primo violino e così di seguito gli altri strumenti si associano fino a diventare una sol nota che piano scema e tace per lasciare posto all’applauso che accompagna l’entrata del direttore d’orchestra.
Qualche colpo di tosse ne approfitta dell’ultimo istante di concentrazione degli orchestrali e poi, dolcemente, l’ oboe, lo stesso che poco prima ha intonato il La, da inizio al primo movimento.
Il “Lago dei Cigni” inizia, io sono agitata, è la mia prima volta con tutto questo pubblico e, quel che è peggio, devo aspettare circa mezz’ora prima d’entrare in scena.
Tutti mi hanno rassicurato, mi hanno detto “la parte l’hai studiata bene e sei brava”, sì è vero ma la mia agitazione non diminuisce per questo.
E’ giunto il mio momento, sono concentrata, entro in scena, danzo come mai prima, la musica mi avvolge, il principe mi solleva, volo leggiadra come un cigno e…
…IL SUONO DI UNA SVEGLIA?