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Welcome to Zass

La copertina, morbida e leggera, diventerà un’inseparabile coccola nella crescita del tuo bambino. Colorata e personale, lo accompagnerà dalle passeggiate al parco alla nanna nella cameretta.

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Il profumo dei ricordi

Un occhio si apre
A fatica
L’altro non ha la minima intenzione di seguire l’esempio del primo
Il sole, anch’esso, stamani non ha molta voglia di svegliarsi
Ma è un suo obbligo
Non certo il mio e così mi giro dall’altra parte

L’occhio, quello sveglio, si accorge che il letto, quello vicino al mio, è vuoto.
Mia sorella già in piedi?

Strano

Rumori domenicali giungono dalla cucina e con essi un buon profumo da qualche tegame sui fornelli
Di domenica la casa si riempie di buoni profumi di cibo
D’altronde mia mamma è una cuoca sopraffina
Ed è bravissima nel fare i dolci

Sì i profumi sono invitanti

Ma è così presto, perché farmi violenza ed uscire dal letto?
In questo freddo inverno
Con il sole, per giunta, che ancora non si vede in giro

Ma dov’è?

Voci dei miei fratelli
Anche loro già alzati?
Ma cosa succede oggi?
Ma allora sono solo io ancora a letto?
E poi un pensiero mi scuote

Oggi è Natale

Ed allora non c’è più sonno, non c’è più pigrizia, il sole ancora è basso, è freddo fuori dal letto ma non me ne accorgo
I piedi sono scalzi, bene scendo più velocemente le scale, già arrabbiata perché nessuno mi avrà aspettata.
Arrivo e tutti all’unisono mi dicono “finalmente, eravamo stufi di aspettarti!”
Un grande sorriso, il mio, li ringrazia e ci tuffiamo tra i regali che Babbo Natale ci ha portato

I miei pensieri fanno un tuffo nel passato

Penso che non ci sarebbero ricordi ben vivi se non fossero accompagnati dai profumi
Le domeniche, le feste in generale, erano annunciate, già al mattino da profumi rituali

Mio padre non ha mai esternato a parole il suo affetto, ma al mattino, dopo essersi rasato e vestito, entrava nella mia cameretta annunciato dal profumo di dopobarba, si sedeva sul letto e appoggiava la sua mano sulla mia guancia
Ed io che guardavo le sue di guance, raspose alla sera di ritorno dal lavoro, ora morbide e profumate

Quel profumo che mi accompagnava fino a sera

Sento ancora, con un brivido di piacere, attorno a me le braccia di mia madre quando mi accoccolavo a lei
Alla domenica il suo profumo era profumo di cibo appena cotto, di biancheria lavata
Era l’odore acre del tabacco della sigaretta del mattino

Di quanti odori abbiamo bisogno per non dimenticare e per riconoscere

La legna nel caminetto, il pane ad abbrustolire, le caldarroste a scoppiettare,
la pizza nel forno al mercoledì, per la consueta serata in famiglia, il caffè latte al mattino e il brodino per la convalescenza dopo un’influenza

E poi ancora

L’essenza balsamica nelle camere durante l’inverno, il profumo del vapore dopo il bagno,
L’odore delle giacche stese ad asciugare dopo una giornata di pioggia, e quello della nebbia che ti fa pizzicare il naso

Tanti ricordi celati, nascosti

Episodi dimenticati che tornano a galla
Si chiama “Sindrome di Proust” o “Madeleine de Proust” il potere di un gesto, un colore e soprattutto un profumo, di far riaffiorare alla mente un momento positivo del passato
Profumo non tanto come percezione di un odore in se, ma evocativo di eventi emotivi

Il dopobarba non come profumo ma come rivivere l’emozione di mio padre seduto sul letto e la sua mano sulla mia guancia
Gli aromi del cibo appena sfornato, non come appetitoso pasto ma l’emozione delle braccia di mia madre strette attorno a me

Voi a quali profumi siete emotivamente sensibili?

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