Oggi vorrei parlare del Natale, non tanto della ricorrenza religiosa, sono credente ma non sono teologa o studiosa delle religioni, ma di quello che ha rappresentato e continua a rappresentare per me.
I miei ricordi risalgono a quando ero molto piccola.
Ho due fratelli ed una sorella, io sono la più giovane.
All’inizio di dicembre in casa nostra, per me che ero ancora piccolina, c’era una “strana” euforia. Da un ripostiglio “usciva” un grande albero di Natale e questo diventava oggetto d’interesse per tutta la famiglia.
Da scatole impolverate prese in soffitta, venivano fuori delle fantastiche palline colorate e luccicanti, dei fili d’argento e d’oro e tante, ma proprio tante, lucine colorate di quelle che si accendono e si spengono ad intermittenza. Poi in ultimo una stella, anch’essa con lucine colorate, che sarebbe andata sulla cima dell’albero.
Io, con occhi sempre più spalancati, guardavo i miei fratelli ed i miei genitori prendere gli addobbi e metterli sull’albero. Mi avvicinavo a queste scatole per prendere una pallina ma, in malo modo, venivo respinta dai miei fratelli i quali non si fidavano molto delle mie paffute manine, e i miei genitori che dicevano loro “non fate i prepotenti con vostra sorella”.
Una volta le palline erano rigorosamente in vetro, bellissime, splendenti ma molto fragili e quindi negli anni seguenti sostituite da addobbi in plastica. Ora ripenso a quelle opere d’arte in vetro e quanto la plastica, utile non posso negarlo, ed il suo abuso hanno fatto danni all’ecosistema.
Ecco, quello dell’albero di Natale è il primo ricordo che mi torna in mente, poi sicuramente ripenso ai tanti giochi con i miei fratelli attorno all’albero, alle letterine scritte a Babbo Natale, e ai doni che lui mi portava.
Il ricordo più caro, quello che ancor oggi mi suscita tanta emozione, è però quello dei giorni di festa passati in famiglia, tutti insieme e ai tanti “ospiti” che venivano a trovarci.
La tavola imbandita, leccornie nei piatti, le risate, gli scherzi, i giochi, la legna che crepitava nel caminetto e l’immenso affetto dei nostri genitori.
Che sogno!!!