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Welcome to Zass

La copertina, morbida e leggera, diventerà un’inseparabile coccola nella crescita del tuo bambino. Colorata e personale, lo accompagnerà dalle passeggiate al parco alla nanna nella cameretta.

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I Luoghi del cuore

Da bambina vedevo lunghe fila di uccelli, disposti sui fili della corrente come note musicali su di un pentagramma, aspettare un tacito segnale per partire.
Io sognavo di spiccare il volo con loro per visitare lontane terre, a me sconosciute, lasciare un paese nel quale non mi riconoscevo, mi era stretto e noioso.

No, non sto riproponendo il blog del mese scorso, voglio solo riallacciarmi a ciò che il mese scorso scrivevo per poi portarvi in volo con me.

Cile, gennaio di molti anni fa, estate australe. Aveva da poco smesso un’intensa nevicata, il cielo si è magicamente aperto. Il sole faceva fatica a scaldarmi sul ponte di un traghetto che da Porvenir, Terra del Fuoco, mi portava a Punta Arenas.

Due ore circa per attraversare lo Stretto di Magellano, vento gelido, gli occhi che lacrimano, lo sguardo incantato nell’osservare un grande Albatro che, per tutta l’attraversata, ci accompagna.

Non un battito di ali, ogni tanto un giro attorno alla nave per riprendere una corrente più favorevole e poi di nuovo lì, elegante, le grandi ali spiegate, a scrutarci, forse incuriosito.

Ho sempre pensato di essere figlia del mondo, ogni luogo che ho visitato, che ho conosciuto, ha lasciato in me dei ricordi, delle sensazioni indelebili.
Ci sono paesi che rimangono nella mente per un odore od un gusto che hai assaporato, nelle orecchie per delle voci o dei suoni che hai ascoltato, alcuni li ricorderai per sempre per panorami osservati, per gesti di offerta o per sguardi rubati.

Ci sono luoghi che ti entrano nel cuore e sono quelli che ti hanno cambiata, formata, collocata.

Io li ho eletti luoghi del cuore, rifugiati nel mio intimo e sempre pronti a venir fuori quando, a volte, un po’ di tristezza si affaccia in me.

E poi il ritorno, un biglietto nella mano, uno scalo aereo, una stazione.

Delicatamente atterro e chiudo le ali che mi hanno sorretta in questo mio volo.

Oggi penso che volare lontano sia sinonimo di libertà, di culture da infilare in valigia, di nodi da poter allentare, non sciogliere, solo da allentare un poco quando tutto ti sembra troppo stretto.

Torno a casa, dove tutto ebbe inizio, dove la donna che sono oggi ha iniziato il suo cammino.
Ho sempre pensato di non appartenere, quando i tuoi anni scalpitano vuoi uscire, vedere il mondo, scoprire l’ignoto
O forse vuoi solo andare lontano, scappare dal conosciuto per non essere riconosciuta. Realizzare che tutto quello che farai da quel determinato momento, sarà il tuo nuovo, la tua storia.
L’idea di appartenenza che molte volte ci rinchiude in schemi, sembrano gabbie con sbarre, create da noi stessi.
Ora, da adulta che di luoghi ne ho visti e vissuti molti, dico di avere trovato il mio posto nel mondo, ma il posto non esiste se non esisti tu come persona e quel paese dove da sempre volevo scappare ritorna ad essere un nido in cui tornare.

La donna che sono oggi non vuole scordare, vuole ricordare, non più scappare per ricominciare, ma andare avanti sulle basi create.

Scopro che c’è un unico posto dove vorrei essere ed è proprio qui dove sono, con le mie insicurezze e le mie certezze, con la consapevolezza di appartenere e riconoscermi.

Novembre mi ispira questo tema, un mese strano, di passaggio, cadenzato da emozioni e sentimenti forti, non triste ma commemorativo, è in qualche modo un ritornare, là dove il cuore batte.

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