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La copertina, morbida e leggera, diventerà un’inseparabile coccola nella crescita del tuo bambino. Colorata e personale, lo accompagnerà dalle passeggiate al parco alla nanna nella cameretta.

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I Bimbi in Bici

Le scuole si sono riaperte, gli asili nido, le scuole materne e le elementari si sono finalmente ripopolate di allegri vocii.
Davanti alle entrate sono di nuovo parcheggiate le automobili, di genitori sempre in baruffa con l’orario di lavoro (come spesso lo ero io), e tantissime biciclette.
Dalla materna a tutte le elementari, ho quasi sempre accompagnato nostra figlia in bici.
Sono nata in Pianura Padana, in provincia di Padova.

La bici è un mezzo presente in ogni casa. Complice la morfologia del luogo dove sono nata, si impara a camminare e a pedalare quasi contemporaneamente.
Ho sempre amato andare in bici.

Da piccola mi dava la sensazione di poter arrivare dove volevo, andavo in paese, giravo per i quartieri con le mie amiche.

La sensazione di libertà mi pervadeva.
E poi è sempre stato il mezzo “naturale” di trasporto, all’inizio per andare a scuola e poi per recarsi al lavoro. E’ economico, veloce e salutare.

“ Contrariamente a quello che succede quando sono in macchina, dove il paesaggio si dà a vedere e non ad essere, in bicicletta io ci sono seduto dentro “
(Paul Fournel)

Ero piccola e spensierata, con le mie amiche “sfrecciavo” in bici per le vie del paese, su e giù per i marciapiedi schivando i pedoni.

Qualcuno ci urlava contro, altri invece sorridevano ricordando che anche loro alla nostra età, 5 o 6 anni, facevano l’identica cosa.

L’incoscienza dei bambini.

Il pericolo non lo avvertivamo. Le cadute erano all’ordine del giorno, le ginocchia sbucciate e i rimbrotti della mamma erano la quotidianità.
Non usavamo il caschetto. In Italia l’obbligatorietà per i motociclisti è in vigore solo dal 1986, mentre per i ciclisti non è obbligatorio, è fortemente consigliato, ma non obbligatorio e non solo in Italia ma nella quasi totalità dei paesi del mondo.
Il Veneto oggi ha una estesa rete di ciclovie.
Grazie a impegnativi lavori, sono stati recuperati argini, linee ferroviarie dismesse o vecchi tratturi che ora si possono percorrere tranquillamente in bicicletta, facendo così crescere, in numero considerevole, l’affluenza di cicloturisti.
Si crea cosi un circolo virtuoso, più ciclovie più cicloturismo, più salvaguardia del territorio sia artistico che naturalistico, più investimenti sulla ricettività ed ancora più km di piste ciclabili in progetto.

 

Che meraviglia!!!!!

Un paio di domeniche fa, complice una giornata con il cielo di un intenso azzurro ed una temperatura ideale, ho percorso l’anello fluviale di Padova. Tanta gente a piedi ed ancor di più in bici. Mi mette allegria vedere così tanta gente in movimento, soprattutto dopo le varie restrizioni dovute al Covid.

Tanti “ciclisti” erano genitori con i loro figli, spesso piccolissimi, seduti sul seggiolino.
Una grande percentuale di questi bambini però non indossavano il caschetto.
Lo so, nella nostra cultura il caschetto non è molto considerato mentre, sopratutto nei paesi nordici dove l’uso della bicicletta a volte sovrasta quello delle auto, è considerato parte integrante.

I bambini spesso sono distratti o, come dicevo all’inizio, non hanno la percezione del pericolo quindi è raccomandabile farli indossare ancor più se neonati seduti sui seggiolini.
Vi lascio un paio di link dove potrete trovare consigli e raccomandazioni sul trasporto dei bambini in bicicletta
https://urban.bicilive.it/trasportare-bimbi-in-bici-primi-mesi-di-vita/
https://www.nostrofiglio.it/famiglia/neonato-in-bicicletta

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