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La copertina, morbida e leggera, diventerà un’inseparabile coccola nella crescita del tuo bambino. Colorata e personale, lo accompagnerà dalle passeggiate al parco alla nanna nella cameretta.

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Colorare dentro i bordi

Ricordo ancora vividamente il periodo delle elementari, il primo giorno di scuola quando entrai in classe timidamente.

Era un momento di novità e per molti di voi probabilmente significava entrare in un ambiente completamente nuovo, senza conoscere nessuno. Nel mio caso, essendo cresciuta in un piccolo paesino, molti di noi si erano già visti in giro o ci conoscevamo dalla scuola materna.

Quel periodo rimane impresso nella mia memoria: io timida, indossavo il grembiule blu ben stirato, con il colletto bianco inamidato e una coda di cavallo così stretta da farmi male il cuoio capelluto. Portavo la cartella sulle spalle, pronta ad affrontare questa nuova fase della mia vita. L’estate era volata via e la fase fanciullesca era finita. Ero diventata una “adulta” e da quel momento iniziava la mia nuova vita, fatta di compiti, responsabilità e l’impegno di colorare dentro i bordi.

Sì, perché tutto sembrava racchiuso in quel concetto di “colorare dentro i bordi“: rispettare le nuove regole, seguire gli orari e conformarsi alle aspettative.

Devo ammettere che non sono mai stata particolarmente brava a restare dentro i bordi. Il mio primo disegno libero era un insieme di segni che si estendevano in varie direzioni, senza confini ben definiti. Ma, sinceramente, a me sembrava bellissimo. Il mio ego venne confermato dalla mia cara maestra, che con la sua visione moderna andò oltre i confini convenzionali e mi diede un voto altissimo, concedendomi l’epiteto di “vera artista“.

Non ricordo cosa sia successo a quel disegno. Sono passati troppi anni eppure l’immagine, o almeno quello che la mia mente ha conservato, è ancora vivida dentro di me. Nonostante il mio orgoglio, mia madre non prestò molta attenzione alla mia predisposizione artistica e col passare del tempo tutto venne dimenticato: il disegno, la mia passione e l’opportunità di proseguire su quella strada.
In quegli anni, soprattutto al nord, ciò che contava non era ciò che amavi fare, ma ciò che avrebbe potuto garantirti un lavoro sicuro. Così finii per studiare ragioneria, lasciando perdere l’arte. Posso lasciarvi immaginare che i miei studi non durarono a lungo. Lasciai la scuola e iniziò il mio secondo periodo importante: sarei diventata ancora più adulta, una lavoratrice.

Ma i bordi che non ero riuscita a rispettare in passato tornarono a farsi sentire.

Ancora una volta, riuscii a superarli.

Mi iscrissi al liceo artistico serale, cinque lunghi anni faticosi ma importanti. Quei bordi che non riuscivo a delineare mi hanno caratterizzata per tutta la vita. Anche oggi, mentre leggete la mia storia, non riesco a chiuderli, a visualizzarli.
Il non colorare dentro i bordi mi ha reso la persona che sono oggi.

Rimanere all’interno dei limiti può farci sentire protetti, sicuri e tranquilli. Tuttavia, uscire dai confini ci fa sentire vivi, anche se siamo esposti alle emozioni e alle incertezze. Il voler chiudere quel contorno limita il nostro spazio di manovra. Ancora adesso, quando coloro, mi piace uscire dai bordi, andare oltre, vedere oltre e lasciare spazio a qualcos’altro.

La vita è fatta di confini e di opportunità che si presentano al di là di essi. Non lasciamo che il timore di non colorare dentro i bordi ci impedisca di esplorare, sperimentare e abbracciare nuove sfide.

Forse non siamo tutti nati per colorare dentro i bordi, ma possiamo essere artisti che creano nuovi percorsi e aprono porte a mondi inesplorati.

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