E così un’altro anno è passato, lasciandoci paure, gioie, dubbi, anche amarezza, ma consapevoli di avere a disposizione un’altro anno per rimediare o programmare.
Ecco, quello che mi piace di più pensare è riprogrammare.
Per il lavoro che faccio mi è stato di vitale importanza imparare a programmare.
Programmare le uscite dei post, le giornate per lo shooting fotografico, le giornate per scrivere testi, i giorni di aggiornamenti, corsi, acquisti e non di minore importanza, la spesa, le lavatrici, i colloqui con i professori, le telefonate con le amiche.
Che fatica vero?
Pensare che il nostro tempo è scandito da programmi, da incastri, per non perdere nulla, ma sopratutto per non perdere la testa.